RITIRO QUARESIMA 2025 - Cefalù - Poggio Maria 5 Aprile 2025
Carissimi docenti, Come di consueto, secondo l’agenda pastorale della diocesi, ci riuniremo sabato prossimo, 5 aprile 2025, alle ore 16,30, presso la Casa soggiorno “Poggio Maria” (Cefalù) per scambiarci gli auguri pasquali e per incontrare il nostro Vescovo, mons. Giuseppe Marciante, dal quale tutti abbiamo ricevuto l’idoneità per l’insegnamento e il mandato ecclesiale ad essere nella scuola Chiesa in uscita. Mons. Vescovo è molto riconoscente della nostra missione nel campo educativo e culturale; si attende molto da noi e dall’insegnamento che ci ha affidato. La sua presenza ci rivela che non siamo soli nel nostro esercizio ecclesiale; alimenta in noi lo spirito di appartenenza, di fiducia e di condivisione, ci conferma che la Chiesa locale è con noi e per noi. Molti di voi sono stati occupati, altri lo sono ancora, con la procedura concorsuale straordinaria per l’assunzione dei docenti di religione cattolica per infanzia, primaria e scuola secondaria di primo e secondo grado. Dopo vent’anni dall’ultimo concorso ordinario! Durante questi lunghi anni gli insegnanti di religione cattolica, dipendendo dall’autorità civile ed ecclesiastica, sono stati testimoni di molti cambiamenti istituzionali e giuridici. Il concorso è un’occasione per approfondire il profilo dell’insegnante di religione cattolica, la sua vocazione e missione e la sua nuova configurazione giuridica. I cittadini italiani, nello spirito di un’autentica laicità, comprendono e riconoscono il valore e la validità dell’insegnamento della religione. Tutti i cittadini italiani passano attraverso la scuola. I dati della raccolta effettuata dalla Conferenza Episcopale Italiana nell’anno 2022-2023 rivelavano che il totale degli studenti avvalentesi dell’insegnamento della religione cattolica in Italia è l’84,05 %. I dati restituiscono un quadro di sostanzialmente stabilità. Leggendo e interpretando questi dati, possiamo affermare che gli insegnanti di religione cattolica sono molto apprezzati e stimati dalle famiglie e dagli studenti; nello stesso tempo siamo spronati ad aumentare la nostra responsabilità professionale e ad offrire un servizio sempre più all’altezza dei tempi, segnati da rapidi cambiamenti. Papa Francesco ci esorta: Siate copiosi, rischiate! L’attuale contesto culturale richiede una figura di insegnante che si metta sempre in discussione, che sappia interpretare la nuova visione antropologica, segnata dalla tecnologia dalle interconnessioni, da interdipendenze e dal forte bisogno di relazionalità. Ieri, l’insegnante di religione cattolica era un catechista; l’insegnamento di religione cattolica si svolgeva infatti secondo il metodo sostanzialmente vicino alla catechesi parrocchiale; oggi, la legislazione scolastica italiana e le illuminate indicazioni della Chiesa italiana gli riconoscono una propria identità istituzionale di fondo, postulano titoli accademici di qualificazione professionale, pur con le specifiche differenziazioni e competenze professionali. Egli, appartenendo alla scuola e alla Chiesa, si pone a fianco dei colleghi di altre discipline con la dignità che gli spetta; è l’uomo che unisce e costruisce ponti: è un credente credibile e un testimone di vita cristiana e, pure, un educatore capace di riconoscere i segni dei tempi che arricchiscono la vita dell’uomo contemporaneo; è un mediatore tra la cultura e la fede, il Vangelo e la storia, tra la comunità ecclesiale e la comunità scolastica. L’insegnante di religione cattolica è oggi dotato di una buona conoscenza della disciplina che insegna, di una buona competenza scientifica e abilità didattica, di una corretta ermeneutica e di una buona conoscenza del contesto pluralistico in cui opera. L’insegnamento di religione cattolica – un insegnamento del tutto peculiare – si qualifica come un vero laboratorio di ricerca, dove ci si forma continuamente nella dimensione psico-pedagogica e didattica, si acquisiscono puntuali competenze e conoscenze sul contesto pluriculturale e plurireligioso, crescono e maturano feconde capacità relazionali con tutti. L’insegnamento della religione cattolica esprime al massimo la dimensione profetica del Vangelo e la forza carismatica della Chiesa; è una risorsa per la scuola, le famiglie, la società e le istituzioni. Mi piace richiamare alla memoria quanto il 21 novembre 2024 papa Francesco, definendo il criterio base di discernimento e di conversione dell’impegno culturale ed educativo, ha detto ai partecipanti alla prima assemblea plenaria del Dicastero per la cultura e l’educazione: Il mondo non ha bisogno di ripetitori sonnambuli di quello che c’è già; ha bisogno di nuovi coreografi, di nuovi interpreti delle risorse che l’essere umano si porta dentro, di nuovi poeti sociali. Infatti, non servono modelli di istruzione che siano mere “fabbriche di risultati”, senza un progetto culturale che permetta la formazione di persone capaci di aiutare il mondo a cambiare pagina, eradicando la disuguaglianza, la povertà endemica e l’esclusione. Le patologie del mondo presente non sono una fatalità che dobbiamo accettare passivamente, e meno ancora comodamente. Le scuole, le università, i centri culturali dovrebbero insegnare a desiderare, a rimanere assetati, ad avere sogni, perché, come ci ricorda la Seconda Lettera di Pietro, noi «aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali abita la giustizia» (3,13). Arrivederci e buon lavoro.
RITIRO QUARESIMA 2025 - Cefalù - Poggio Maria 5 Aprile 2025